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È praticamente impossibile immaginare ill Natale senza il delizioso e soffice dolce di Milano. Nella nostra nuova edizione, lo chef GIO‘ fa visita al laboratorio del prestigioso pasticciere Seri Wada e lo osserva mentre prepara il panettone
Nella nostra nuova edizione lo chef GIO‘ fa visita al panettiere Seri Wada. Precedentemente attivo come consulente finanziario, da alcuni anni Seri Wada è impegnato nella ricerca delle ricette perfette. Inizialmente si è occupato esclusivamente di baguette, per poi ampliare costantemente il suo assortimento. Si è dedicato anima e corpo all’arte della panetteria e della pasticceria e si è fatto un grande nome. Oggi vende le sue delizie in diversi punti vendita a Zurigo.
Il Panettone oggi
Chi non conosce il Panettone, il dolce leggero e goloso a forma di cupola? Il tradizionale dolce natalizio milanese viene preparato con un impasto soffice e arricchito con frutta candita e uvetta. In Italia il Natale è inimmaginabile senza Panettone – e anche in Svizzera accompagna il periodo dell’Avvento di molte persone.
Protezione italiana dal mal di gola
In alcune parti d’Italia è ancora tradizione mangiare il panettone non solo a Natale ma anche il 3 febbraio. Secondo il calendario cattolico, questo è il giorno di San Biagio. Chi mangia il Panettone in questa occasione sarà protetto dal mal di gola di ogni tipo e da bocconi andati di traverso.
A proposito: il Pandoro è un dolce natalizio di Verona simile al Panettone. A differenza del dolce milanese non contiene però uvetta e canditi.
Un’ultima leggenda
Un’altra leggenda romantica sull’invenzione del Panettone è la storia del falconiere innamorato: Ugo era un falconiere alla corte del duca Ludovico Sforza. Ogni sera si recava nel centro storico di Milano per aiutare un panettiere di nome Toni. Il panettiere aveva problemi di denaro perché il suo panificio non guadagnava a sufficienza. In realtà, però, Ugo aiutava Toni soprattutto perché era perdutamente innamorato di sua figlia Adalgisa. Un giorno Ugo rubò due falchi al Duca e li vendette. Con questi soldi comprò del burro e lo aggiunse segretamente alla pasta del pane. Si sparse presto la voce che il pane di Toni era il migliore. Il panettiere si liberò dai problemi economici e, di buon umore, ebbe addirittura l’idea di arricchire a Natale la pasta con uova, uvetta e frutta candita. E poiché a quel punto la famiglia aveva abbastanza soldi, Ugo e Adalgisa poterono finalmente sposarsi.