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Praticare la cura Kneipp in modo corretto ma soprattutto sano è piuttosto semplice. Qui trovate le regole principali e suggerimenti preziosi su come ad es. riscaldarsi dopo una cura e da che età possono praticarla anche i bambini.
Chi si sente malato non dovrebbe praticare l’idroterapia. Un sistema immunitario già colpito viene solo ulteriormente indebolito dalle applicazioni di acqua fredda.
Soprattutto se la temperatura corporea è alta, la cura Kneipp è assolutamente proibita, perché solleciterebbe troppo la circolazione sanguigna. Anche in caso di infiammazione acuta della vescica o dei reni bisognerebbe assolutamente rinunciare alla cura Kneipp.
Ben diverso è tuttavia se l’infreddatura è solo in arrivo. Ai primi, minimi sintomi, come un prurito al naso o una leggera irritazione della gola, con l’idroterapia potete addirittura impedire lo scoppio dell’infezione. Tuttavia se non siete del tutto sicuri di essere sufficientemente in forma, meglio attendere con la cura Kneipp finché i sintomi sono spariti.
Dopo l’applicazione Kneipp togliete l’acqua fredda dalla pelle semplicemente con le mani, anziché asciugarvi bene con un asciugamano. Il freddo dovuto all’evaporazione stimola l’irrorazione sanguigna e ha un effetto rinvigorente persistente.
Asciugate tamponando con un asciugamano solo le parti del corpo coperte da molti peli, poiché altrimenti ci vorrebbe troppo tempo per asciugarle all’aria, con il rischio di prendere un raffreddore.
Dopo l’idroterapia occorre riscaldarsi, altrimenti si ottiene l’effetto opposto della cura: l’indebolimento del sistema immunitario. Il modo migliore per riscaldarsi secondo il metodo Kneipp è con abiti pesanti e un movimento leggero. Anche i massaggi leggeri aiutano l’irrorazione sanguigna favorendo la termoregolazione.
La cura Kneipp regolare aiuta a rafforzare il sistema immunitario anche nei bambini, a partire dai quattro anni di età.
Tuttavia potete abituare i bambini più piccoli al metodo Kneipp facendoli camminare nell’acqua e praticando affusioni con acqua tiepida.
A partire dai quattro anni abituate i piccoli con cautela allo stimolo del freddo. Il contatto del corpo con l’acqua fredda dovrebbe durare inizialmente solo pochi secondi. Potete iniziare in modo giocoso: utilizzate ad esempio una pistola ad acqua con la quale spruzzate con cautela polpacci, braccia ecc.
Dopo la cura Kneipp asciugate bene i bambini (non limitarsi a togliere l’acqua con le mani) cosicché possano riscaldarsi in fretta.
Particolarmente efficace risulta essere l’immersione di tutto il corpo in acqua fredda. Questa applicazione andrebbe tuttavia pratica unicamente se si è in piena salute.
In caso contrario dovreste praticare questo tipo di cura Kneipp in modo graduale; innanzitutto raffreddare le braccia e le gambe e solo dopo immergere il resto del corpo nell’acqua fredda.
Un simile bagno ghiacciato ha un impatto considerevole sulla circolazione sanguigna, si consiglia pertanto di non praticare questo metodo da soli. È importante avere sempre una persona che può aiutare in caso di capogiro o insufficienza circolatoria. In caso d’emergenza stendetevi con le gambe in alto e fatevi aiutare dalla persona che è con voi.
Dopo un bagno ghiacciato occorre sempre riposare per almeno 45 minuti, per permettere al corpo di rigenerarsi.